Progettato durante l'emergenza pandemica, l' impianto di climatizzazione a servizio dell'attività di somministrazione, è stato specificatamente pensato per sostenere l'utilizzo di sola aria esterna , senza nessuna forma di ricircolo dell'aria interna per il trattamento termico degli ambienti. L'impianto di ventilazione meccanica è stato dimensionato per trattare una quantità uguale e superiore a 10 litri/sec di aria esterna per persona come raccomandato anche recentemente dal WHO e ISS .
L'aria esterna utilizzata è meccanicamente veicolata tramite unità di ventilazione meccanica con recupero di calore con rendimenti superiori al 80% , filtrata per l'eliminazione delle polveri sottili secondo ISO16890 per ePM10 >80%.
L'uso di sola aria esterna quale vettore termico per il trattamento dell'aria delle sale di somministrazione permette di considerare l'impianto di climatizzazione molto sicuro ai fini del rischio biologico, così come indicato e raccomandato dall'ISS e dal WHO nelle recenti pubblicazioni.
Non considerare l'intervento delle superfici apribili discontinue, anche se presenti e normativamente adeguate al ricambio aria delle sale somministrazioni, secondo il regolamento comunale, è l'unico modo per rispettare le raccomandazioni in materia di contrasto alla diffusione del virus Sars-COV2 e garantire il ricambio aria degli ambienti condizionati.
Un impianto meccanico nel segno del ventOsan project.